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Pappardelle al cinghiale e Chianti Rufina

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Senz’altro una delle ricette più appetitose della cucina toscana. Un piatto che racchiude in sé sapori e fragranze di una terra nobile e generosa. Sì, le pappardelle al cinghiale “bagnate” con un superbo Chianti Rufina sono un piatto senza tempo destinato prendere per la gola buongustai e ghiottoni.Ingredienti per quattro porzioni: pappardelle all'uovo 400 g, 700 g di polpa cinghiale, 500 g di passata di pomidoro, pecorino o parmigiano quanto basta, vino Chianti, sale, olio di oliva, peperoncino rosso, due cipollotti freschi, sedano, carota, alloro, rosmarino e salvia.Preparazione: la sera precedente, marinare la carne di cinghiale in questo modo: in un largo contenitore munito di coperchio, adagiare la polpa di cinghiale tagliata a tocchi grossolani. Unire carote, coste di sedano, cipollotti, foglie di alloro, rametti di salvia e rosmarino. Anche le verdure dovranno essere tagliate grossolanamente e distribuite in modo uniforme sopra la carne. Versare mezza bottiglia di Chianti, rimestare il tutto, chiudere il coperchio e lasciare marinare in frigo tutta la notte. Il giorno dopo, tagliare finemente i pezzi di carne marinata e preparare un battuto con una carota, una costa di sedano, una cipolla intera e un piccolo peperoncino fresco. Soffriggere delicatamente le verdure con poco olio extravergine d’oliva in un tegame generoso (come misura). Versare un po’ di Chianti, farlo sfumare in modo da stufare le verdure presenti nel fondo.Unire la carne e insaporire per qualche minuto. Versare la passata, aggiustare di sale, mettere il coperchio e cucinare a fuoco lento per circa un’oretta. Ogni tanto girare il sugo e controllare che non si asciughi troppo (il risultato finale dovrà essere una sauce piuttosto densa, ma non troppo, e di color rosso rubino). Lessare le pappardelle in abbondante acqua salata (salare solo quando l’acqua prende il bollore), scolare e insaporire con il sugo nello stesso tegame. Servire aggiungendo su ciascun piatto una spolverata di pecorino toscano grattugiato o, in alternativa, del parmigiano reggiano grattugiato. Unulteriore spruzzata di pepe non potrà che solleticare ancor più il palato.Con un piatto così impegnativo e completo dal punto di vista del gusto, è indicato un vino strutturato, morbido, foriero di caratteristiche inconfondibili. Un Chianti Rufina da servire tra i 18° e i 20° andrà bene, anzi, benissimo.

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