Con piacere costatiamo che l’Irpinia sta diventando un’espressione foriera di vini pregni di anima, pathos e indiscussa bontà. Prodotti di spessore, che mirano a ritagliarsi uno spazio nel vasto panorama enologico internazionale. Taurasi – vino di per sé carismatico, pregno di umori e virtù non comuni in altre ambrosie. Nettare proteiforme che conquista senza indugi anche i palati più difficili, o comunque poco inclini ai vini austeri. Eccolo questo “Riserva”annata 2006 Colle San Domenico: aspetto avvincente, rosso rubino con percettibili riflessi ambrati che deliziano la vista. È una bell’impatto, non c’è che dire. Il sentore è pronunciato, delicato, ed è riconducibile alle migliori fragranze elargite con magnanimità da Madre Natura. Il primo sorso svela una morbidezza sorprendente anche se in parte attesa, in quanto peculiarità del Taurasi. Piano, un po’ alla volta, prende possesso del palato e si conferma “vin” pieno, di equilibrio con retrogusto persistente. Il secondo sorso, questa volta più confidenziale, attesta le precedenti sensazioni donando alla bocca un quid d’amarognolo che lo rende superbo. Per quanto concerne gli accostamenti è in grado non solo di “maritarsi” in modo egregio ad una buona fetta delle ricette tipiche della Campania, ma altresì con altre bontà provenienti da differenti contrade e località. Fastoso con i primi piatti sostanziosi, conditi con salse e sughi di carne, compreso quelli di cacciagione magari deliziati con funghi e salumi. Esalta le carni rosse al forno oppure alla griglia (es. l’agnello al forno con patate o al salto con aglio e rosmarino). Alquanto azzeccato l’abbinamento con i formaggi (es. un goloso Carmasciano). Il tenore alcolico è di 14%, da servire attorno ai 18° e poi gustare lentamente, sorso dopo sorso, senza fretta o inutili ansie. Gran vino che lascia un piacevole “graffio” nello scrigno delle degustazioni e perciò prezioso cadeau. Prosit!
↧