Secondo Aristotele questo vitigno proveniva dalla Tessaglia, e persino Plinio ne tracciò lodi e virtù. Ad ogni modo, se la storia certifica la bontà del vitigno attraverso scritti così autorevoli, l’assaggio elargisce non poche soddisfazioni. Nella mente ecco prender le mosse “un incontro” di qualche anno fa, e relativo al Greco di Tufo 2009 della stessa maison. Vino che ottenne meritamente la mention al Vinitaly del 2010. Che dire, senza dubbio anche l’annata 2010 non è certo da meno e rievoca quegli assaggi indimenticabili. Un’ambrosia dorata che non mancherà di deliziare molteplici piatti estivi e cioè quelli più freschi anche (soprattutto) a base di pesce, e la bella stagione è oramai alle porte. Superbo nella sua fervida e impareggiabile freschezza, una caratteristica ben consolidata nel Greco di Tufo. Non a caso è uno dei vini bianchi che riscuote più successo tra appassionati e pubblico. Suggestivo il suo giallo limpido senza sfumature in rilievo; al naso stuzzicanti sentori erbacei e sottili fragranze floreali che inebriano senza esser invasivi. In bocca irrompe con la sua acidità e dispensa un impagabile senso di pulizia. Tra l’altro, queste iniziali impressioni son confermate al secondo assaggio. Un bianco che, a nostro modesto avviso, migliora con il passare del tempo, anzi è proprio il “lungo sonno” che lo celebra ed esalta. Esprime una gradazione di 13%, da servire attorno ai 12° per carpirne al meglio tutte le sue eclettiche sinuosità. E come accostamenti c’è solo l’imbarazzo della scelta: dagli antipasti di mare tradizionali (es. delle cozze al salto deliziate con pomodorini del “piennolo”) sino ai secondi di pesce più laboriosi (es. calamaretti all’amalfitana o delle ghiotte seppioline ripiene). Nondimeno il Greco di Tufo in questione fornirebbe buona prova di sé anche da solo, ad esempio servito a inizio pasto affianco a sfiziosi stuzzichini o altre piccole irresistibili bontà. Noi lo abbiamo maritato con degli esoterici vermicelli spadellati con polpa di granchio e porcini: un momento sublime dove piatto e vino hanno dato il meglio. Prosit!
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