Lo spritz più che una bevanda è espressione di aggregazione, di piacevole socialità. Acqua, vino bianco e l’eventuale aggiunta di alcolici – animano uno dei drink più gettonati e apprezzati. Una sorta di rituale, ancor più gratificante se gustato con pacatezza.Lo spritz è un aperitivo alcolico particolarmente apprezzato nelle Tre Venezie dal visage brioso, sbarazzino. Le sue origini non sono certe, ma sembrerebbe che un ruolo chiave nella sua diffusione l’abbiano avuta i soldati austriaci insediati nell’area friulano-veneta alla fine del XIX secolo. È emerso che i militari avevano l’abitudine di allungare con acqua i vini locali ritenuti troppo alcolici. In tal modo inaugurarono una consuetudine che lentamente si diffuse in diverse zone del nord est. La parola spritz dovrebbe derivare dal tedesco “sprìtzen” (spruzzare). Il drink si prepara con vino bianco, acqua e alcolici di color rosso che lo caratterizzano ed esaltano esteticamente. Ogni paese o contrada ha la sua preparazione personalizzata, che varia in relazione alla richiesta degli avventori del momento e naturalmente dall’estro del barman. Prosecco, brut o vino bianco sono addizionati a liquori come l’Aperol oppura il Campari – marchi storici noti e alquanto apprezzati. Sul bordo del calice troneggia sempre una fetta di limone o di arancia che offrono allo spritz una stuzzicante reminescenza agrodolce. Il ghiaccio è a richiesta del cliente e rende la bevanda piacevolmente fresca. Un aperitivo mondano, in compagnia di appetizer, stuzzichini, piccole porzioni di cibo (cicheti) e tante altre sfiziosità come le olive ascolane, le polpettine fritte, salumi da vario genere e taglio, patatine e infinite leccornie. In ogni caso drink buono a condizione di berlo con moderazione, senza strafare. Consuetudine opportuna anche per vino e tutti gli alcolici.
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